Descrizione
Accanto al Bellocchio conosciuto e omaggiato da più di quarant’anni in qua, sembra esisterne un altro, ancora da scoprire, che finora è stato facilmente dissimulato sotto etichette facili e propagabili a piacimento. Ma davvero l’enfant prodige de “I pugni in tasca” è, come è stato detto e ripetuto, il grande referente della contestazione, dell’anticlericalismo, del cinema inteso soprattutto come militanza? Forse, ma di certo con questo libro proponiamo un’analisi alternativa, da parte di un autore cattolico che prova a rimettere in discussione tante classificazioni per troppo tempo date per scontate, passando al vaglio alcuni film, dal grande valore sintomatico, specificamente sul rapporto tutt’altro che pacifico tra questo cineasta e il concetto di rivoluzione.